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IN COLLABORAZIONE CON

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ITINERARIO ESSERE SOCIALE

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Ognuno di noi è parte di un sistema: ogni singolo individuo è cellula vivente e necessaria alla vita dell'organismo collettivo. Forse ce lo eravamo dimenticati, presi dalla nostra caotica quotidianità. E' arrivato un virus a ricordarcelo.

Ma ci sono associazioni che, molto tempo prima della pandemia,  costituivano ponti, intessevano relazioni, integravano i più fragili, lavoravano per ribadire i princìpi che ci rendono società: uguaglianza, giustizia, partecipazione.

 

E' a loro che Baba Jaga Arte e Spettacolo dedica l'Itinerario Essere Sociale: uno spazio per raccontarsi e raccontare il proprio progetto e il proprio agire, un modo per dare voce a chi da anni opera profondamente sul tessuto sociale del nostro territorio nella ferma convinzione che l'incontro con l'altro sia la base per il vivere civile perché: no, non ci bastiamo da soli.

                           Edizione MARZO 2024
Giorni da apertura della mostra: 15-16-17 / 22-23-24 
Orario 15/19
Ingresso gratuito

VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA: Con prenotazione obbligatoria 5 euro a Persona (GRUPPI MINIMO 5 PERSONE).

Prendersi cura è un atteggiamento mentale che si può esprimere in moltissimi campi ed in moltissimi modi.

Ma anche quando la cura "è soltanto un mestiere", un prezzolato aiuto a chi da solo non ce la fa più, le due persone vengono messe di fronte. Nessuna delle due può uscirne uguale da quel confronto. Chi per necessità tralascia la cura della propria famiglia per dedicarsi alla cura di uno sconosciuto e chi perde il diritto alla propria intimità per il bisogno di aiuto, si ritrovano a vivere in un modo parallelo a quello che hanno conosciuto sino ad allora, un modo sospeso in una costante attesa che qualcosa, all'improvviso, cambi.

 

L'Itinerario Essere Sociale 2023-2024 parte da un progetto complesso che si occupa del lavoro di cura offerto dalle badanti straniere in Italia. Mostrandoci la perdita delle radici di chi deve lasciare la propria terra e la propria famiglia per cercare di ricostruirsi una vita in un paese dove non sarà mai a casa sua. Ma anche mostrandoci l'altro aspetto del rapporto. La persona che si trova "invasa" da chi l'assiste e deve aprirsi a un'esperienza umana a cui nessuno arriva mai preparato.

55Sindrome Italia. O delle vite sospese di e con Tiziana Francesca Vaccaro al Barrio'S - V

SINDROME ITALIA

O delle vite sospese

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INAUGURAZIONE 

Spettacolo teatrale.

Il racconto di un ritorno, delle cicatrici della migrazione, di una femminilità in lotta, è la storia di una e insieme di moltissime donne, le nostre “badanti”.

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CLUB PICCOLI LETTORI CRESCONO

Incontro gratuito di lettura e laboratori sul tema della memoria per famiglie con bambini dai 6 anni in su

CONTENUTI MULTIMEDIALI PRECEDENTI EDIZIONI

Lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie Savona

XVI GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

Palazzo del Tribunale di Finalborgo

La lettura dei nomi delle vittime innocenti è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola diretta ad altri. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate.

LETTURA DEI NOMI DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE - SAVONA

LETTURA DEI NOMI DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE - SAVONA

Riproduci Video

CONTAGI DI STORIE

A cura di Associazione Baba Jaga

Progetto di Chiara Tessiore e Maria Grazia Pavanello

Fotografia Marco Del Maschio

 

La drammatica emergenza sanitaria che abbiamo vissuto, nella sua prima ondata, ha posto ognuno di noi fronte ad emergenze pratiche e – insieme - a solitudini, paure, silenzi e problematiche esistenziali. Le reazioni sono state molteplici: alcuni, da questo momento di crisi, hanno deciso di far scaturire riflessioni, ma molti, al contrario, hanno preferito mettere tutto a tacere, andare avanti e fare finta che non fosse accaduto nulla.


Il percorso “Contagi di Storie” vuole essere una possibilità di arginare la naturale tendenza umana alla rimozione, alla quale molti di noi hanno ceduto, per riscoprire invece la necessità della riflessione.

 

Raccontare storie è fondamentale per l’essere umano, perché la narrazione consente a chi ascolta di rispecchiarsi nel soggetto narrante, di identificarsi e scoprire qualcosa su di sé. Funziona davvero come un contagio: accade sempre che, appena qualcuno inizia a raccontare, anche all’ascoltatore vengano in mente episodi, aneddoti, ricordi che altrimenti sarebbero rimasti sepolti nella memoria, come cancellati.

 

“Contagi di storie” è un modo per far riemergere le piccole, preziose storie di ciascuno di noi, attraverso la scoperta delle storie degli altri; una delicata galleria di racconti, di punti di vista: ritratti di situazioni e persone che raccontano un particolare aspetto dei mesi del lockdown in una pluralità di voci; interviste, testimonianze, sguardi diversi affacciati su una vicenda comune, che – nella sua drammaticità – può farci riscoprire la potenza e la necessità di ritrovarci in una narrazione collettiva.

 

 

Su modello delle human libraries abbiamo intervistato persone del territorio, chiedendo loro di raccontare come fosse cominciata l’esperienza del lockdown, come l’avessero vissuta, quali le loro paure, le scoperte, le difficoltà, le riflessioni di quel periodo.

 

Abbiamo incontrato Paola Repetto, responsabile di una casa famiglia della Comunità Giovanni XXIII; Riccardo Negro, Guida di attività outdoor ed organizzatore di eventi MTB; Lara Giurdanella, infermiera Coordinamento professioni sanitarie ospedaliera dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia Ospedale Covid di Albenga ;Giovanna Brambilla, nonna, finalese dal 1933; Claudio Casanova Assessore a Turismo Cultura e Sport del Comune di Finale Ligure; il parroco Don Caneto della parrocchia S. Biagio di Finalborgo.

 

Inoltre, presentiamo – come contenuto extra – l’intervista al Prof. Duccio Cavalieri, docente di microbiologia all’Università degli Studi di Firenze, che oltre a fornirci un quadro più chiaro sulle caratteristiche di questa pandemia, ci fornisce anche importanti riflessioni sul ruolo della scienza nello scenario attuale.

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